Una bella serata per ricordare Ivan Guerci
Selmi: "Il suo esempio per i nostri ragazzi"
Tanti ex rossoblù, con i ragazzi e le ragazze delle nostre prime squadre, alla serata del primo premio dedicato a Ivan Guerci, andato quest'anno a Marta Petrelli e Niccolò Nardi. Alessandro Selmi ha voluto ricordare Ivan come compagno, più che da presidente: "E' stato un grande capitano, uno che ha insegnato a noi giovani come stare in campo. Uno che faceva le cose importanti al momento giusto. E il suo esempio deve essere da stimolo per i nostri ragazzi, per arrivare fino alla prima squadra". Un messaggio della moglie di Guerci, Barbara: "Per una sera ci avete fatto credere che fosse ancora tra noi".
Da sinistra Samuele, Aurora e Barbara Guerci con il presidente Selmi e i due premiati: Niccolò Nardi e Marta Petrelli
Una serata per Ivan. Tanti amici e tanti ragazzi sotto il tendone del Kennedy, nonostante qualche scroscio di pioggia, per ricordare il nostro grande capitano che ci ha lasciato lo scorso novembre. Un velo di inevitabile tristezza, ma anche una serata in piacevole compagnia, di quelle che avrebbe tanto amato lui, in mezzo a tanta gente con cui ha vissuto quasi mezzo secolo e che si sono ritrovati proprio come ha sempre fatto anche lui. Perché questo è il Milano di Ivan Guerci, quello di (ex) ragazzi che magari si rivedono due volte l’anno ma ritrovano subito lo spirito di spogliatoio.
Tante glorie del passato, Novali, Rossi, De Regny, Allara, Paolo e Luigi Re, tanti compagni e amici come Paolo Braga, Paolo Omiccioli, Cassin e Nicolini, Radice e Brusati, i fratelli Giulianelli e Raoul Pasotto, Davide Leonesio e Ingo Arnold, il medico degli anni Ottanta, Ennio Paganelli e Alessandro Selmi, che nel discorso che ha introdotto le premiazione ha voluto ricordare Guerci da ex compagno, più che da presidente: “Il senso di questo premio è quello di dedicare a Ivan il nuovo inizio del Milano. E il nuovo inizio èp esattamente questo: dirci che i ragazzi che giocano nel settore giovanile, soprattutto quelli che hanno una prospettiva, li dobbiamo portare fino alla prima squadra. Insieme, con le famiglie, con i tecnici, con i dirigenti, perché poi sono ragazzi e ragazze che se lo meritano e noi non vogliamo che i ragazzi abbandonino lo sport durante il loro percorso. E il nostro è anche un impegno sociale, che dobbiamo assolutamente rispettare. Noi abbiamo avuto la fortuna di avere nel nostro vivaio anche ragazzi e ragazze molto bravi che hanno tenuto alto il nome del Milano in Italia e anche fuori dai nostri confini. Tutto questo però va rinforzato e questo è il senso di questo premio, perché Ivan in questo ci può aiutare, facendoci da esempio. Grazie ad alcune sue caratteristiche. Prima di tutto perché Ivan era uno veramente tosto, era un capitano vero nel senso che quando era il momento più importante della partita, lui c’era sempre, faceva cose anche piccole ma le faceva sempre giuste, nel momento giusto. E quando poi uno deve fare il capitano, deve dimostrare agli altri: io ero un ragazzo e ho imparato molto da lui. Lui era uno che sapeva essere credibile, perché quello che diceva lo faceva. Allora i ragazzi del futuro, soprattutto quelli un po’ più bravini, hanno questa responsabilità, non solo quella di dire, ma anche quella di fare la cosa giusta nel momento giusto. Allora quello che io auguro, non solo ai premiati di stasera, ma a tutti i nostri ragazzi è di avere questo spirito, quello di saper girare le partite, di dimostrare di essere veramente capitani. E Ivan per noi era questo: era un insegnante ed ha aiutato tanto noi ragazzi, che ci affacciavamo in prima squadra, a capire come si sta in campo. Magari anche rimproverandoci, perché qualche “ciabattata” ci vuole e l’abbiamo presa tutti”.
I premi Guerci del 2025 sono andati a Niccolò Nardi, azzurrino agli Europei Under 12 dello scorso anno, passato adesso in Under 15, e a Marta Petrelli, convocata nel ’24 a un raduno dell’Italia Under 15 e approdata adesso alla nostra Under 19. A Niccolò e Marta, oltre alla targa del premio, è andato un simbolico omaggio da parte della moglie di Ivan Guerci, Barbara, che ha premiato i ragazzi insieme ai due figli di Ivan, Samuele ed Aurora, ed ha poi inviato un messaggio di ringraziamento alla società e a tutti gli amici intervenuti: “Voglio ringraziarvi ancora tantissimo per la bella serata di domenica – ci ha scritto Barbara -. È stato bello rivedere tutti voi, AMICI di Ivan, che lo avete accompagnato nel suo lungo, ma anche breve cammino su questo mondo. Ed é stato ancora più bello "leggere" negli occhi di Marta e Niccolò, quella luce di futuro. La consegna del premio non è un momento importante solo per la memoria di Ivan, ma lo è anche per le motivazioni che vi hanno portati a scegliere il giocatore e la giocatrice meritevoli. Le parole dette da Elia prima, e quelle che sono poi seguite da parte del Presidente, le hanno ben evidenziate regalando a quei due ragazzi stupendi una bella emozione, perché sono arrivate dritte là, nel loro cuore, infondendo loro la consapevolezza che sono molto di più che atleti e giocatori e che il loro valore non si vede solo dal risultato sul campo. Siete davvero una bella e grande realtà sportiva ed è chiaro perché Ivan la considerasse la sua casa.
“Abbiamo voluto offrire un piccolo ma significativo pensiero a Marta e Niccolò, dei semi di girasole, il fiore simbolo di Ivan, ma anche un simbolo del "seminare", perché un piccolo seme, se curato e accudito, può germogliare, crescere e regalare grandi emozioni. Esattamente quello che state facendo voi con i vostri ragazzi.
“Grazie per le fortissime emozioni che ci avete regalato con quelle bellissime immagini di Ivan; vederlo e sentire ancora la sua voce e la sua risata ci ha fatto per un attimo credere che fosse ancora lì in mezzo a noi”.