No della Fibs alla proposta di giocare a Bollate
Playoff, Milano costretto ad andare a San Marino
Il Milano prende atto con rammarico della decisione della Fibs di respingere la proposta di giocare gli ottavi di finale dei playoff contro San Marino sul campo illuminato di Bollate. Una proposta che avrebbe compensato lo squilibrio delle forze in campo - accentuato da una regola spropositata che consente tre extracomunitari alle big e uno solo alle altre squadre - e sarebbe stata vissuta come "premio" per le squadre dei gironi cadetti. Tenendo conto che il Milano a San Marino porta ben poco interesse, mentre a campi invertiti avremmo avuto finalmente l'occasione di ospitare una grande dalle nostre parti. Anche perchè se il Kennedy è senza luci non è certo per nostre negligenze o cattiva volontà

E così sarà San Marino-Milano, in calendario il 26 e 27 luglio sul campo del Titano. La federbaseball infatti ha rigettato la nostra richiesta di poter giocare le gare degli ottavi di finale dei playoff scudetto sul campo illuminato di Bollate, senza dare spiegazioni ufficiali. Solo per via ufficiosa la scelta è stata motivata con il fatto che per le squadre senza illuminazione fa fede il campo su cui si è giocata la regular season.
Peccato che la circolare attività agonistica non faccia alcun riferimento a questa condizione, ma indichi semplicemente che “le squadre dei gironi B-C-D-E per giocare in casa devono disporre di un campo dotato di impianto di illuminazione”. E il Milano, grazie alla disponibilità del Bollate (società che vogliamo ringraziare pubblicamente) questo campo lo aveva indicato. E a pochi chilometri dal Kennedy, non in un’altra regione. Da nessuna parte è scritto infatti che questo campo deve essere lo stesso utilizzato nella regular season. E d’altra parte sappiamo che esiste un precedente recente del Senago che, qualificatosi per la poule scudetto due anni fa, ha potuto giustamente giocare la seconda fase del campionato sul campo illuminato di Rho. Non solo, ma allora – ci chiediamo – per poter giocare i playoff sul campo illuminato più vicino (in questo caso Bollate), avremmo dovuto giocare sul quel campo tutta la regular season?
Sinceramente ci sembra una decisione pretestuosa, atta a non disturbare i club più influenti a scapito di chi, come il Milano o lo stesso Athletics Bologna, avrebbe vissuto la possibilità di ospitare una grande squadra come premio speciale per la stagione disputata. Anche perché il Milano che va a giocare in casa del San Marino porta scarsissimo interesse, mentre la possibilità di poter avere il San Marino a Milano forse avrebbe potuto essere un momento di propaganda per il baseball che dalle nostre parti purtroppo non è mai in vetrina.
Peccato, perché poteva essere una grande occasione per una società come la nostra che non affronta i playoff scudetto da 33 anni e che non ha mai la possibilità di portare una big a giocare sul proprio campo. Ma evidentemente questa non è la politica federale e noi ne prendiamo atto.
Resta il fatto che questa è l’ennesima conseguenza di un campionato mal strutturato, ereditato dalla gestione precedente e sicuramente da cambiare, ma in cui il disequilibrio delle forze in campo poteva almeno essere compensato con partite giocate sul campi e davanti al pubblico delle squadre “minori”. Un campionato ipocritamente etichettato serie A per tutti, quando poi negli stessi ottavi di finale dei playoff si affrontano squadre squilibrate non solo dalle ovvie capacità economiche, ma persino dalle regole che permettono ai club del girone A di schierare tre giocatori extracomunitari e a quelli degli altri gironi uno solo. Ma evidentemente questo vantaggio alle big non bastava e hanno ottenuto anche quello del fattore campo, sfruttando le debolezze di società meno ricche e penalizzate dalle strutture in cui giocano, tenendo conto che i campi non sono senza luci per nostre negligenze o volontà.







