In Sardegna pari amaro: il Milano spreca poi rimedia
Incredibile occasione buttata via nel primo incontro a Cagliari: i rossoblù in vantaggio 7-0 al 5' si fanno rimontare e perdono 9-7. I rilievi faticano e l'attacco spreca in quantità industriale: 12 corridori lasciati sulle basi. Poi ci pensa Perez: annienta i sardi per 8 inning e il Milano può prendere il largo fino al 10-3 finale. Ma per arrivare ai playoff non sono più ammesse distrazioni

Yamichel Perez sul monte a Iglesias: il cubano ha salvato la giornata del Milano
Altro giro, altro regalo. Se non ci fosse l’attenuante generica della levataccia, la trasferta in Sardegna passerebbe in giudicato come una grande occasione sprecata per allungare in testa al girone. Non può non gridare vendetta, infatti, la clamorosa rimonta subita in gara uno, prima di rimediare con una netta vittoria nel secondo incontro. Farsi rimontare da 7-0 a metà 5’ al 9-7 finale per il Cagliari è una di quelle cose che non possono essere concesse a una squadra che ha ambizioni di accedere ai playoff. Perché i rilievi di Varalda hanno subito certamente le mazze cagliaritane, ma soprattutto perché non si possono gettare al vento situazioni favorevolissime, lasciando tre volte consecutive le basi cariche con zero out contro un lanciatore non irresistibile come il secondo rilievo dei sardi Uccheddu che viaggia a quasi 12 di media pgl. Eppure questo ragazzo classe 2007 è riuscito prima a chiudere il big inning rossoblù (il 5°) entrando al posto di Contu e facendo battere in doppio gioco Bancora; poi ha chiuso la 6.a ripresa, dopo aver riempito le basi, grazie a un’altra battuta in doppio gioco di Torrellas, mentre al 7° Uccheddu è uscito dopo un colpito e il terzo rilievo Delgado, dopo aver concesso a sua volta due basi ball, ha infilato tre out senza subire punti.
Queste tre clamorose occasioni sprecate, che hanno portato a un totale di 12 uomini lasciati sulle basi in tutta la partita, sono la colpa più grave di un incontro evidentemente dato per vinto con troppa leggerezza dopo l’ampio vantaggio di metà partita. E invece una squadra con un minimo di esperienza non può rilassarsi in questo modo, tenendo conto che dalla seconda metà del quinto il Cagliari ha cominciato a rialzare la testa, tra l’altro punendo Varalda (fino a quel punto impeccabile) con un triplo dell’ultimo in battuta Angioi che manda a casa Delgado e Rojas. Al 6’, dopo che il vercellese apre concedendo un doppio e u a base ball, Fraschetti si affida a Zingarelli che però, prima di chiudere l’inning, parte malissimo con una valida e due basi ball che portano già il Cagliari sul 5-7. Nell’inning successivo l’ex torinese apre con un colpito e allora tocca a Tony Gonzalez che chiude senza problemi. Ma all’8’ anche l’italo-venezuelano comincia a dare segni di cedimento e subisce un solo-homer da Delgado che porta i sardi a una sola lunghezza e al 9’, con due uomini in base e un out, incassa da Cuesta un secondo fuoricampo che vale il clamoroso ribaltone.
Una brutta mazzata, che avrebbe potuto compromettere tutta la giornata, ma per fortuna Yamichel Perez prende per mano i suoi e guida il Milano alla risposta immediata. Il cubano sfodera una prestazione di grande sicurezza: 3 valide subite in 7 inning, prima di incassare 2 punti all’8’, anche lui punito da una valida dell’ultimo in battuta e un doppio del pinch hitter Aramo. Ma a quel punto il Milano è in vantaggio 6-0 grazie a un punto al 2’ (su valida di Sanguedolce), il raddoppio al 4’ (valida di Samuele Pasotto) e 4 al 6’ (valide di Fraschetti, Fraulini e doppio di Capellano) quando esce Delgado ed entra il primo rilievo Urdaneta. Al 9’ poi i rossoblù allungano definitivamente sul terzo rilievo Vacca con un altro singolo di Sanguedolce che apre l’inning, imitato da Capellano e Calasso e da un triplo di Varalda. Sul 10-2, Fraschetti risparmia Perez e lascia la chiusura a Persico.
Delle due partite restano le amnesie dell’attacco con qualche big decisamente sotto tono e la stranezza della partita persa con zero errori difensivi e quella vinta addirittura con 5 errori, si spera spiegabili solo con la stanchezza accumulata. Comunque da questa trasferta bisogna tornare con la consapevolezza di poter battere chiunque, ma per raccogliere le doppiette necessarie a puntare ai primi posti non ci si possono concedere tutti questi passaggi in bianco. E la reazione nel secondo incontro dimostra che il vero Milano non può essere quello che butta alle ortiche partite già vinte e stravinte. Domenica prossima c’è l’immediata rivincita con il Cagliari al Kennedy, deve essere il momento per cambiare passo.







