Milano 1946

A San Marino un playoff senza storia
acceso però da un lampo di Garavaglia

I rossoblù si arrendono allo strapotere della squadra del Titano (14-2, 23-0) dopo essere passati in vantaggio in gara uno con un fuoricampo del ritrovato Garavaglia. Il Milano tiene finchè regge un ammirevole Perez, poi la valanga sammarinese spazza via tutto. Adesso non ci resta che chiudere la stagione a testa alta nei gironi di qualificazione alla prossima A1 


Primo fuoricampo ufficiale di Alessandro Garavaglia in prima squadra a San Marino contro Jesus Lage

E così anche questo playoff atteso da tanti anni è stato consegnato alla storia. Con due sconfitte ampiamente preventivate (la prima anche onorevole per due terzi di partita, la seconda tutta da dimenticare), ma con l’orgoglio di esserci stati. In fondo, per i ragazzi di Fraschetti, poter affrontare una big come il San Marino, una delle più accreditate candidate allo scudetto, è stato un onore. E per qualcuno si è trattato anche della prima esperienza a questo livello. Purtroppo alcune decisioni criticabili (di cui abbiamo già parlato) ci hanno impedito di poter giocare questa sfida a casa nostra, offrendola anche a chi ci segue tutte le domeniche, ma tant’è. E purtroppo anche la cervellotica regola per cui San Marino (già abbondantemente irrobustito da giocatori di origine latinoamericana) ha potuto godere di tre stranieri, contro l’unico concesso alle squadre dei gironi “inferiori”, ha ulteriormente ampliato il divario tecnico tra le due formazioni. Bastava limitarne l’uso alle regole della categoria inferiore e forse avremmo visto qualcosa di meno peggio…

Di questo weekend dobbiamo comunque portarci a casa l’esperienza di aver giocato contro una formazione di altissimo livello e anche questi confronti, molto difficili, servono a crescere. Soprattutto per una squadra come la nostra, impostata principalmente sullo sviluppo di giocatori fatti in casa. Onore dunque ai rossoblù che nel primo incontro sono addirittura andati in vantaggio, sul temibile partente Lage, con un gran fuoricampo da due punti di Ale Garavaglia, finalmente tornato nel lineup dopo tanto tempo (e si è visto quanto è pesata la sua assenza…), in una partita difesa con il cuore da Yamichel Perez che addirittura ha subito i 3 punti del sorpasso dopo che una discutibile chiamata arbitrale gli ha negato il possibile strikeout che avrebbe chiuso l’inning in modo indolore. Poi, a rovinare la partita ci si è messa anche la pioggia che ha costretto tutti a ripresentarsi a Serravalle il girono dopo, e alla fine il San Marino ha imposto la propria indiscutibile superiorità soprattutto con due fuoricampo di Diaz al 7’ e all’8’ che hanno fatto la differenza.

Gara due, purtroppo, ha seguito un copione a senso unico con Varalda, tradito dalla difesa, che non regge più di 2 inning e il suo rilievo Arcila Gonzalez che non arriva oltre la 6.a ripresa. Al 3’ San Marino è già avanti 12-0, con altri due fuoricampo di Proctor e Celli, e il pomeriggio diventa un lungo e inutile stillicidio, favorito anche dalla normativa (discutibile) che prevede che nei playoff non ci sia la manifesta inferiorità. Così Fraschetti deve affidare la chiusura al vecchio Morillo e addirittura ad Ambrosioni (che non subisce valide) per “contenere” il gap finale sul 23-0. Anche perché in attacco, contro Palumbo e Civit, riusciamo a toccare solo due valide (un doppio del solito Andrea Pasotto e un singolo del cugino Samuele).

Alla fine di questa trasferta difficilissima, dunque, oltre al lampo di Garavaglia, vanno sicuramente apprezzati il sacrificio di Perez, che è tornato a lanciare ieri mattina dopo aver tenuto sotto la pioggia sabato pomriggio, pur di allungare la rotazione dei pitcher rossoblù, e anche quello di Lorenzo Ambrosioni che non si è risparmiato il rischio di fare figuracce quando è stato chiamato nell’inedito ruolo di pitcher pur di chiudere la sofferenza. Ed è stato anche premiato da una prestazione senza macchia.

Adesso non ci resta che guardare alla fase finale della stagione in cui le otto eliminate dagli ottavi di finale (che poi sono le otto squadre provenienti dai gironi “inferiori”, con il solo Collecchio che ha meritoriamente portato Bologna a gara tre) verranno divise in due gironcini all’italiana da cui usciranno le due qualificate alla serie A1 che verrà ripristinata dalla prossima stagione, mentre le altre saranno destinate alla A2.

28/07/2025
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