Il XII Premio Donnabella ad Alessandro Selmi
e alla memoria di Angelo e Robert Fontana
L'edizione 2023 del premio intitolato a Doriano Donnabella, e assegnato in base ai voti di dirigenti, ex giocatori e simpatizzanti del Milano, corona giustamente la passione e l'incredibile impegno del nostro presidente (ed ex giocatore) Alessandro Selmi che si appresta ad affrontare la sua decima stagione alla guida della società, dopo averla riportata nuovamente in serie A. Il premio alla memoria, dopo un incredibile testa a testa in famiglia, è stato assegnato ad Angelo e Robert Fontana, padre e figlio, campioni grandi e sfortunati che hanno legato una parte della loro carriera al nostro club, il primo soprattutto come tecnico, il secondo come azzurro prodotto dal nostro vivaio
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Il presidente del Milano Alessandro Selmi e, nel riquadro, Angelo e Robert Fontana
Una bella quantità di voti è pervenuta al Milano per assegnare la XII edizione del premio Doriano Donnabella, intitolato a uno dei fondatori del nostro club, dirigente di lungo corso fino ai primi anni Ottanta. Questa volta gli ex giocatori, i soci e gli amici del Milano hanno scelto nettamente il destinatario del premio effettivo che va giustamente al nostro presidente Alessandro Selmi. “Un premio di incoraggiamento”, come l’ha definito lui nel momento in cui gli è stata comunicata l’assegnazione, forse perchè sta già pensando al lavoro che lo aspetta in vista del ritorno in serie A, ma indubbiamente è un premio a quello che Selmi ha dato al Milano in tanti anni, prima come giocatore, poi soprattutto come massimo dirigente, portando il nostro club a livelli mai visti in termini di tesseramenti e posizionandolo ai primissimi posti tra le società italiane in fatto di attività giovanile.
Per quanto riguarda invece il premio alla memoria, questa volta la votazione si è trasformata in un incredibile lungo derby in famiglia tra padre e figlio, tra Angelo e Robert Fontana, due campioni tanto generosi quanto sfortunati, che ci hanno lasciato prematuramente nel giro di pochi anni e che sono rimasti nel cuore di tutti noi che li abbiamo conosciuti e di chi li ha avuti come tecnico o come compagno. Preso atto del testa a testa che alla fine li ha visti separati di un solo voto, la commissione del premio ha stabilito di assegnarlo eccezionalmente ad entrambi, unendoli giustamente nel meritato ricordo.
Per la cronaca Alessandro Selmi ha dominato le scelte per il premio effettivo con il 32% delle preferenze staccando Maurizio Brusati, secondo con il 15%, Dario Rossi (9,5%), Raoul Pasotto (9%), Alex Neri e Teddy Silva (5% a testa), Giovanna Rosselli (4%), Giancarlo Folli (3%) e Ivan Cavazzano (2,5%). Invece Robert (30%) e Angelo Fontana (28%) hanno monopolizzato il premio alla memoria, lasciando alle loro spalle Vittorio Mazzetti (7%), Sandro Cepparulo, Biro Consonni, Giancarlo Mangini e Gianfranco Pipolo (tutti al 5%).
I premi ad Alessandro Selmi e alla memoria di Angelo e Robert Fontana verranno consegnati nel consueto appuntamento di fine stagione, che quest’anno verrà anticipato nella seconda metà di ottobre con un pranzo alla club house del Kennedy, durante un weekend.
Alessandro Selmi, nato a Milano il 23 luglio 1977, dopo esser stato a lungo giocatore (308 presenze in rossoblù tra il 1994 e il 2008), è diventato il 15° presidente del nostro club il 25 novembre 2014, succedendo a Gianni Battaglia. In nove stagioni sulla poltrona più importante della società, ha portato il Milano a una promozione in serie B (nel ’17) e a due in serie A, una nel 2020 e l’altra pochi giorni fa. Ma soprattutto ha ampliato sostanziosamente la base dei tesserati, portando il settore giovanile rossoblù ad essere il più numeroso del panorama italiano del nostro sport. Selmi è il quinto ex giocatore del Milano ad aver assunto la presidenza della società (dopo Milesi, Lepetit, Fasani e Giulianelli), ed ha raggiunto Marco Giulianelli al terzo posto in fatto di longevità di incarico con 9 stagioni da numero uno, alle spalle di Gianni Ghitti (16 anni) ed Emilio Lepetit (18). Da giocatore Selmi ha vestito la casacca rossoblù per 10 stagioni (oltre a quelle degli Old Rags e del Bollate) ed è il 18° fedelissimo di tutti i tempi. In particolare è il secondo interbase della storia del Milano per partite giocate da titolare (168), dietro solo a Carlo Passarotto. Ma è anche 6° tra i seconda base, con 104 partite da titolare.
Angelo Fontana, bresciano di Rovato, dove è nato il 22 dicembre del 1943, è stato uno sportivo poliedrico, visto che prima di dedicarsi al baseball è stato portiere di hockey su pista e, una volta appeso il guanto al chiodo, si è dedicato anche al football americano. Nel mezzo però una grande carriera da esterno, ma anche da giramondo dei diamanti, cresciuto nel Pirelli, passato al Bollate (dove ha vissuto i suoi anni migliori da giocatore, arrivando a vestire 17 volte la maglia azzurra e partecipando ai Mondiali del ’72), alla Juventus, al Novara, all’Inter e quindi, per un anno, finalmente al Milano (35 presenze in serie A nel 1979). Poi approda al Parma Bc, al Mach 2, agli Old Rags, al Senago, al Milano Blues e persino al Lugano nel campionato svizzero. Il vero grande contributo al Milano, Angelo lo dà però da tecnico, prima come coach di Mazzotti nella Mediolanum anni Novanta, poi per un paio d’anni come manager della ricostruzione rossoblù in serie C e serie B nel ’94-95, per tornare ancora nel ’98 come secondo di Mazzotti in serie A. In tutti questi anni Angelo Fontana è un punto di riferimento per tutti i giocatori, a partire dal figlio Robert che debutta in prima squadra giovanissimo proprio nel ’90.
Robert Fontana, nato a Milano il 12 dicembre del ’73, è stato l’ultimo giocatore del nostro vivaio ad approdare in Nazionale prima di Nicolò Pinazzi. Lanciato giovanissimo in serie A da Mazzotti nel 1990, gioca a Milano fino al 1993 (con una parentesi in prestito a Senago), poi, imitando il padre, comincia a girare l’Italia, facendosi apprezzare e lasciando un grande ricordo ovunque, da Godo (nel ’94) a Caserta (’95), da Torino (’96) ancora a Caserta (’97-99), per tornare a Godo nel 2000. Nel 2001 è a Paternò, nel 2002 a Codogno e nel 2003-04 ritrova Mazzotti a Bologna dove inizia la parte più brillante della sua carriera con uno scudetto e una coppa Italia. Nel 2005 passa al Parma, ma l’anno successivo rientra a Bologna dove purtroppo, proprio al termine di una partita al Falchi, perde la vita in un incidente motociclistico. In totale gioca 583 partite in serie A, a 301 di media vita. Conta anche 35 presenze in Nazionale con la partecipazione agli Europei del 2003 e del 2005. Nel Milano gioca 32 partite in tre campionati, ma mette a segno un memorabile fuoricampo nella finale di coppa delle Coppe persa contro il Rotterdam a Madrid.
L'albo d'oro del Premio Doriano Donnabella:
2012: Emilio Lepetit
2013: Elia Pagnoni e alla memoria di Gigi Cameroni
2014: Lorenzo De Regny e alla memoria di Gianni Ghitti
2015: Giancarlo Piazzi e alla memoria di Giulio Glorioso
2016: Angelo Novali e alla memoria di Ugo Cossu
2017: Carlo Passarotto e alla memoria di Silvano Ambrosioni
2018: Enrico Zenesini e alla memoria di Goliardo Zanella
2019: Piero Allara e alla memoria di Paolo Cherubini
2020: Ivan Guerci e Alberto Spinosa
2021: Marco Giulianelli e Mauro Mazzotti
2022: Ennio Paganelli e alla memoria di Daniele Crippa
2023: Alessandro Selmi e alla memoria di Angelo e Robert Fontana