Milano 1946

Il Milano è salvo, ma non riesce a festeggiare

Con la salvezza già aritmetica da sabato sera, la squadra di Fraschetti non trova le motivazioni necessarie per battere la capolista Codogno. In gara uno resta in vantaggio per metà partita, ma poi subisce la rimonta biancazzurra consolidata dal fuoricampo dell'ex Garavito. E in gara due l'attacco produce solo 3 valide che non impediscono la doppietta degli ospiti. Domenica si chiude a Parma con l'Oltretorrente


Nicola Bancora, uno dei pochi rossoblù a salvarsi, alla battuta contro Virgadaula

Il Milano trova la salvezza, ma non riesce a festeggiarla. Contro il Codogno capolista del girone i ragazzi di Fraschetti si arrendono in entrambe le partite senza nemmeno dare l’impressione di impegnarsi più di tanto. E così salutano il Kennedy senza quella vittoria che avrebbe reso sicuramente più brillante la meta comunque raggiunta. Difficile giudicare le due partite di oggi, contro una squadra sicuramente superiore e costruita per fare un campionato di livello, con cinque latino-americani che fanno sicuramente la differenza soprattutto in battuta. Ma il Milano di qualche settimana fa avrebbe sicuramente venduto cara la pelle, mentre quello odierno, forse definitivamente sgonfiato dalla notizia arrivata da Torino sabato sera del doppio successo del Poviglio, si è spento nel giro di poche riprese.

Certamente non può essere il doppio incontro di oggi, come quello della settimana scorsa con la Crocetta, la base per giudicare la squadra di Fraschetti, il cui merito è stato quello di iniziare la fase decisiva della stagione mettendo in cascina più punti possibili, per poi vivere di rendita controllando che la linea rossa della zona retrocessione restasse adeguatamente lontana.

Di fatto, dunque, due Milano completamente diversi: da una parte quello concreto e arrembante delle doppiette su Torino e Senago e degli utili pareggi con Poviglio e Settimo Torinese, e dall’altra quello molle e arrendevole delle due giornate dopo la sosta di Ferragosto. Se i rossoblù avessero giocato sempre come oggi sarebbero finiti in serie B per via direttissima.

Delle due partite c’è ben poco da dire: in gara uno il Milano resta in vantaggio fin quando tiene Varalda, con un punto al 2’ (valide di Sanguedolce e Bancora), uno al 3’ (valide di Fraschetti e del solito Sanguedolce) e uno al 4’ (doppio di Bancora e singolo di Varalda), ma questa volta il pitcher vercellese non riesce a superare il 5° inning, quando subisce 6 valide quasi consecutive (con un doppio e un triplo) prima di essere sostituito da Dall’Agnese, ma ormai la frittata è servita, visto che il Codogno ribalta la situazione da 3-0 a 3-5. Punteggio che il Milano non riuscirà più a recuperare, anche perché al 7’ Dall’Agnese suibisce un lunghissimo fuoricampo dell’ex Garavito che chiude la partita con altri 3 punti.

Nel pomeriggio, poi, anche Cueto dura poco (e il calo del cubano comincia ad essere un po’ preoccupante), colpito duro dalle mazze caldissime di Pizzoli (2 su 4 con un homer), Garavito (2 su 4) e Penaloza (3 su 4 con un doppio e un triplo) che praticamente decidono una sfida in cui il Milano non ha mai impensierito gli ospiti nemmeno negli inning finali in cui Torres ha lasciato il posto ai giovani Moschetti e Zanelotti. Ma tre sole valide (Varalda, Torrellas e Sanguedolce) fanno solo il solletico ai biancazzurri.

Peccato, perché una stagione comunque ampiamente positiva avrebbe meritato un finale migliore. Speriamo che Bancora e compagni riescano almeno a chiudere in bellezza domenica a Parma con l’Oltretorrente. Intanto godiamoci questa salvezza che era l’obbiettivo primario della stagione ed è stata conquistata addirittura in anticipo. Con la possibilità per il Milano di giocare due stagioni consecutive in serie A come non accadeva dal 1993.

01/09/2024
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