A Verona due partite da dimenticare
Giornata negativa dei rossoblù che tornano dal veneto con due sconfitte evitabili. Ma sei giorni dopo la doppietta al Modena, non funziona quasi niente. Solo 8 valide in due partite e ben 6 errori che in serie A non ci si può permettere. Giornata negativa anche per Cueto sul monte. Una battuta d'arresto che deve servire per mettere a posto molte cose
Giornata storta per tutto il Milano ieri a Verona
Passo indietro del Milano in una trasferta da cui poteva ricavare qualcosa di più e invece torna a mani vuote (1-6, 3-5), ma soprattutto cancella in una volta sola quanto di buono visto contro il Modena. Due partite in cui non ha funzionato quasi niente e la squadra ha girato male in tutti settori, dal monte alla battuta, ma soprattutto in difesa. E in questa categoria, si sa, non ci si può permettere di regalare tutto quello che si è regalato al Verona. Sei errori in due partite, soprattutto quando si mettono insieme solo 8 valide nell’intera giornata, sono un peso eccessivo da sopportare.
Gara uno è di quelle partite da spedire subito nel dimenticatoio, perché quando si fanno più errori che valide non si ha nessuna attenuante. E infatti il Milano non entra mai in partita, evita il peggio solo perché Varalda e Pizzi (soltanto 3 hit concesse a testa) limitano i danni, ma l’attacco non esiste (appena 2 battute valide di Torrellas e dello stesso Varalda) e la difesa fa di peggio con 3 errori, di cui uno in apertura rimediato subito con un doppio gioco, ma un altro determinante al 6’ che costa i due punti che chiudono la partita. Varalda concede solo 3 valide, dicevamo, ma purtroppo consecutive al 3° inning, quando il Verona rompe l’equilibrio con Nifosì, Rampo e Bonamini e va sul 2-0. Al 6’ entra Pizzi, ma la partita del rilievo è subito in salita perché subisce valida da Meliori, concede una base ball, poi infila due kappa, ma un errore all’interbase, sul terzo possibile out, e una palla mancata consentono ai veneti di andare sul 5-0. Che diventa 6-0 al 7’ su un altro errore questa volta del catcher. Partita finita, anche perché, come detto, l’attacco latita e segna un punto solo all’ultimo inning con un colpito, due basi e una volata di sacrificio sul secondo rilievo veronese.
In gara due sembra di vedere, almeno inizialmente, una squadra un po’ più viva. Varalda batte subito un singolo, Fraschetti spinge il gioco e la rubata del vercellese provoca un errore che determina l’1-0. E al 2° inning il Milano raddoppia addirittura sul temuto Ramon: valida di Marco Pasotto, anche lui ruba la seconda e poi va a punto su valida del cugino Samuele. Cueto però questa volta non è in gran giornata: già al 2’ fa registrare un colpito e una base ball, poi al 3’ accusa un triplo di Rampo che va a segnare il 2-1. Al 4’ il Verona pareggia: valide di Orrasch e Piccoli e un errore fatale di Cueto che non chiude un doppio gioco. E mentre il Milano non riesce più a impensierire Ramon, i veneti passano in vantaggio al 5’ con una valida di Meliori che raggiunge la seconda su errore dell’esterno destro e va a punto addirittura su due lanci pazzi di Cueto che chiude l’inning con 105 lanci nel braccio e lascia il monte a Dall’Agnese. Il Milano trova il pareggio al 7’ con un doppio di Capellano che poi sfrutta un errore della difesa veneta, ma al cambio di campo Dall’Agnese va già in crisi: una valida del solito Meliori e 3 basi ball costano al Milano i due punti che decideranno la partita. Perché poi Persico e Polo chiudono senza danni ma l’attacco rossoblù fa troppa fatica anche contro i rilievi di Ramon.
Insomma una giornata da dimenticare, soprattutto per molti rossoblù che tornano da Verona senza nemmeno una valida all’attivo. Adesso ci sono quattro sfide consecutive con il Settimo Torinese (compreso il recupero della prima giornata) e bisogna ritrovare il passo vincente. Ma soprattutto l’atteggiamento giusto che a Verona non si è visto.